Pieve di San Gregorio Magno

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L'antica Pieve di San Gregorio Magno, oggi non più officiata, originariamente chiamata Pieve di San Giovanni Battista, si trova nella campagna a nord di Montone, non lontano dall'abitato, all'interno di un complesso rurale. 1 Nella chiesa si trovava un'imponente fonte battesimale, da cui derivò all'edificio l'intitolazione a Giovanni Battista, primo patrono di Montone.


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Successivamente divenne patrono della città Gregorio Magno ed a questo fu intitolata la Pieve e la Collegiata di Montone. 2 Non si conosce la data di costruzione ma l'edificio doveva sicuramente esistere nel 1100, poiché viene citato in alcuni documenti dell'epoca. E' probabile inoltre che fu eretto sulle rovine di un altro edificio di culto, ora inglobato nell'abside, stando almeno al fregio in pietra, visibile su una spalletta della monofora centrale dell'abside, risalente all'altomedioevo.

La Pieve di San Gregorio Magno ospitava la collegiata dei canonici, quando ancora essa dimorava fuori le mura. Fu sotto la giurisdizione del vescovato, ed ebbe fin dal 1207 un proprio ospizio per viandanti e pellegrini. Alla fine del Cinquecento l'edificio della Pieve fu modificato per volontà del cardinale Giulio Vitelli, allora signore di Montone.

L'architettura dell'edifico riflette lo stile romanico, com'è evidente osservando la facciata e la struttura interna, dove si ritrovano anche particolari tipici dell'arte bizzantina.3 Sopra il tetto dell'abside appoggia un campanile a vela. All'interno è divisa in tre navate con colonne di mattoni ed archi accoppiati. La navata centrale termina con un'abside rotonda, che accoglie al centro l'altare maggiore. Nell'abside è tutt'ora collocata una grande credenza lignea, con sportelli elegantemente intagliati, secondo alcuni esperti, risalente al XVI secolo. Al suo interno era custodito il Gruppo Ligneo di Deposizione del XIII secolo, ora conservato nella Pinacoteca e museo comunale di San Francesco. Le navate laterali terminano con due ricchi e ornati baldacchini in pietra serena del XVI secolo.4
In particolare nella navata di sinistra si può ammirare un affresco della Santissima Annunziata ed in quella di destra uno della Madonna in trono.

Esternamente la facciata non presenta elementi di rilievo, forse a seguito di successivi rifacimenti.
  • 1. Cfr. Ascani, A. (1992). Montone. La patria di Braccio Fortebracci. Città di Castello: GESP. p. 219.
  • 2. L'intitolazione fu cambiata in onore del papa Gregorio Magno, pontefice dalla fine del 500 d.e.v.
  • 3. Cfr. Ascani, A. (1992). Montone. La patria di Braccio Fortebracci. Città di Castello: GESP. p. 221.
  • 4. Due raffinate edicole rinascimentali, in pietra serena, coronano le due navate laterali.Sperandio, B. (2001). Chiese romaniche in Umbria. Perugia: Quattroemme. p.88.
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