Eremo di Santa Maria della Stella

COMUNI dell'UMBRIA:

Edifici religiosi:

L'eremo della Madonna della Stella e le venti grotte eremitiche sono ubicati nella parete rocciosa della stretta ed ombrosa valle del Noce, fra i rilievi del monte Maggio e del Porretta. Lì i benedettini fondarono infatti l'originario Monasterium S.Benedicti in Faucibus(gole) o in Vallibus(valli). Per raggiungerlo lasciata la sp 470, che collega Poggiodomo con Borgo Cerreto, si raggiunge il bivio per Roccatamburo, si procede quindi a piedi mantenendo sempre la parete rocciosa sulla destra ed il torrente sulla sinistra fino a giungere ai piedi dell’eremo.
Sebbene il primo documento che attesti la presenza di un'insediamento religioso risalga al XIII secolo1, l'eremo sorse con ogni probabilità nel corso del VIII secolo. [img_assist|nid=391|title=|desc=|link=none|align=center|width=449|height=296] Con il declino dei benedettini a partire dal XIII il monastero di San Benedetto fu avocato dai canonici lateranensi. Nel 1308 il Capitolo Lateranense concesse i possedimenti incorporati ai frati Andrea da Cascia e Giovanni da Norcia che iniziarono l'edificazione dell'eremo attuale con il nome di Santa Croce in Valle (di Noce). Vennero scavate una serie di celle nella roccia che si unirono cosi alla chiesa ed al refettorio dislocato sul planale limitrofo e di cui rimangono solo alcuni fregi sulla parete a monte. [img_assist|nid=392|title=|desc=|link=none|align=left|width=233|height=303]Nel 1416 furono affrescate le pareti della chiesa, "un ciclo pittorico che partendo dalla parete a destra riproduce una piccola Pietà seguita da una Pietà più grande con il busto del Cristo morto cha esce dal sepolcro e da S. Michele Arcangelo che uccide il dragone. Entro una cornice in finto mosaico è poi raffigurata la Madonna in trono con il Bambino poppante tra S. Pietro e S. Paolo. Nel trittico successivo appare S. Lucia con due fiaccole in mano tra S. Benedetto che regge il libro della e S. Caterina di Alessandria con la ruota in mano. Un muro divide tale ciclo dal trittico della sagrestia che raffigura la Madonna in trono con ai lati S. Agostino e S.Gregorio Magno. La data in caratteri gotici si trova in fondo al trittico della sagrestia che attualmente è il più danneggiato dell'intero ciclo pittorico".2 Tutte le pitture sono di scuola umbra, con influsso senese: occhi a mandorla, mani affusolate, nimbi a raggi dorati, troni gotici, ricchi tappeti, vesti broccate, volti austeri e barbe fluenti per gli anacoreti. "Gli agostiniani vi restarono fino al sec. XV. Essendo molto decaduta la chiesa, fu restaurata dal comune di Cascia nel 1525. Il De lunel nella sua visita apostolica del riferì di aver trovato la chiesa "derutam" con i redditi goduti dal vicino castello di Roccatamburo. Nel 1712 essa risulta tuttavia ancora degli agostiniani di Cascia. In quei secoli altri pittori la decorarono a graffiti (chiaroscuro), come Alessandro da Bologna (1539), Simone da Leonessa (1560), Michelangelo da Narni(1613), Avenerio da Norcia (1630). Per oltre un secolo restò completamente abbandonata. Nel 1833, due pastorelli di Roccatamburo, Sabatino Bonelli e Innocenza Leopardi rimasero incantati davanti alla delicatissima immagine della Madonna, ormai da tempo dimenticata: forse una visione. Al racconto dei ragazzi, il paese di Roccatamburo, sotto la guida del priore degli agostiniani di Cascia, Pietro Parenti, ripristinarono la chiesa. Da allora essa si chiama Della Stella, per la veste della Madonna trapunta di croci o stelle. Ne fu affidata la custodia ad eremiti volontari. Gli iniziatori dell'eremo nel 1308 furono Andrea Casotti da Mucciafora e Giovanni da Norcia” 3
  • 1. Si tratta della bolla pontificia con cui Gregorio IX nel 1231 conferma all'abate di San Pietro in Valle i privilegi ed i possedimenti fra cui &lquo;in territorio Berardi Eclesias S.Benedicti de Valle...&rquo;. (Cfr. Zazzerini, L., & Mezzzasoma, E. In ascolto dell'assoluto. Edimond, Perugia, 2007.)
  • 2. Polia, M. & Spada, E. (2008).L'eremo della Madonna della Stella. Servizio Turistico Associato della Valnerina. Brochure realizzata dall’Associazione dei Comuni della Valnerina con il contributo della Proloco e dell’A.S.B.U.C. di Roccatamburo.
  • 3. Informazioni tratte dal Bollettino del Monastero S. Rita di Cascia “Dalle api alle rose”
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