Chiesa di San Salvatore ad Usigni

COMUNI dell'UMBRIA:

Architettura secondo il periodo:

Edifici religiosi:

La Chiesa di San Salvatore, venne commissionata nel 1631 dal cardinale Fausto Poli, segretario privato di Papa Urbano VIII ed originario del luogo. Non si può escludere che il progetto sia stato redatto da Gian Lorenzo Bernini o da Francesco Borromini e dai loro più stretti collaboratori tra i quali, forse, il ticinese Domenico Castelli.

[img_assist|nid=728|title=Chiesa di San Salvatore ad Usigni|desc=(Credit foto Silvio Sorcini)|link=none|align=left|width=270|height=401]
Compiuta nel 1644 riprende il titolo di una più antica chiesa parrocchiale, che era al di fuori delle mura castellane, in località Fontevecchia. L’architettura dell’intero complesso religioso riflette lo stile delle chiese della Roma del tardo Cinquecento. La facciata si presenta semplice a due ordini con timpano spezzato. È divisa verticalmente da quattro lesene in pietra levigata e orizzontalmente da cornicioni in tre ordini di cui gli ultimi collegati ai fianchi da volute. La parte inferiore presenta una porta rettangolare con un piccolo frontone arcuato abilmente lavorato dagli scalpellini lombardi. La seconda parte ha al centro una finta finestra rettangolare tutta in pietra levigata. Nella terza ed ultima parte campeggia il timpano triangolare in pietra levigata con al centro lo stemma in pietra di papa Urbano VIII e nel fregio mediano, sempre in pietra, vi sono incise le parole: "PER VIRTUTEM CRUCIS SALVA NOS CHRISTE SALVATOR QUI SALVASTI PETRUM IN MARI".

La chiesa fu solennemente consacrata dal cardinale il 20 agosto 1645. Nel 1927 ebbe un primo restauro e dopo il terremoto del 1979 la chiesa e gli affreschi in essa presenti, sono stati di nuovo restaurati.

L'interno è a navata unica con cappelle laterali, secondo l`uso romano. Il pavimento è in pietra levigata come il pulpito, finemente lavorato dagli scalpellini lombardi. Una particolarità di questo interno è che tutte le cinque pale d’altare delle cappelle, commissionate da Fausto Poli a Salvi Castellucci di Arezzo (1608-1672), allievo di Pietro da Cortona, e ai suoi collaboratori, tra cui giovanni Maria Colombi, sono state dipinte ad affresco ed eseguite tra gli anni 1647-1654.

[img_assist|nid=729|title=Chiesa di San Salvatore ad Usigni|desc=(Credit foto: Usigni. La Chiesa... op. cit.)|link=none|align=right|width=270|height=185]
Nella prima piccola cappella, posta sul lato sinistro della porta d’ingresso, vi è dipinta, da ignoto autore, S. Rita da Cascia e nella stessa è posta una bella acquasantiera. Nel primo altare si può ammirare l’affresco che raffigura l’incontro tra i SS Pietro e Paolo. Questa opera, poiché non reca ne sigle ne firme, è da attribuirsi ai collaboratori di Salvi Castellucci. Nel secondo altare, la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena, è opera di Salvi Castellucci.

Nell’altare maggiore, ove campeggia una bella trasfigurazione, opera di Giovanni Maria Colombi e collaboratori, si conservano i candelieri donati da Fausto Poli, nel cui piedistallo è scolpito il suo stemma gentilizio e un bel paliotto, con al centro il Crocifisso e ai lati lo stemma Poli.

Nell’altare di destra, ad opera di Salvi Castellucci, sono rappresentati la SS. Trinità e i santi Artemio, Candida e Antonio da Padova: in questo altare, si pensa siano custodite le reliquie dei martiri Artemio, Candida e di sua figlia Paolina che furono estratte dal cimitero di S. Callisto a Roma e donate al Poli da papa Urbano VIII per trasferirle nella nuova chiesa.
Nell’ultimo altare si trova il crocifisso ligneo della scuola del Bernini ai cui lati sono raffigurati i santi Sebastiano e Antonio abate.

Nella piccola cappella posta a destra della porta d’ingresso, vi era dipinto S. Francesco d’Assisi che riceve le stimmate e nel cui bastone si leggeva la firma del pittore aretino Salvi Castellucci. Dello stesso autore è anche il dipinto della Madonna con s. Francesco che si trova nella lunetta. Sotto tutti gli affreschi sono poste le api barberiniane emblema di papa Urbano VIII.

Le acquasantiere poste nei pilastri sono in pietra e a forma di ghianda, simbolo del cardinal Poli. Nella sagrestia sono conservati ricchissimi arredi liturgici e suppellettili donati dal cardinale al suo paese natale; tra questi un calice d’argento, due ostensori, reliquiari e altri preziosi oggetti in argento. Negli armadi sono conservati piviali, pianete e paliotti. 1
  • 1. Testi tratti da: Usigni. La Chiesa di San Salvatore. Servizio Turistico Associato della Valnerina. Brochure realizzata dall’Associazione dei Comuni della Valnerina con il contributo del FEASR “l’Europa investe nelle zone rurali” PSR dell’Umbria 2007-2013, Asse IV, Approccio Leader, GAL Valle Umbra e Sibillini.
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