Museo del Monastero delle Orsoline

COMUNI dell'UMBRIA:

Il museo del Monastero delle Orsoline ha sede all’interno del complesso monastico abitato dalle suore orsoline fino al 1994. [img_assist|nid=667|title=Museo del Monastero delle Orsoline, entrata|desc=(Credit foto: Regione Umbria http://www.regioneumbria.eu)|link=none|align=left|width=270]
La struttura, pregevole esempio di architettura italiana del XVIII secolo, nasce dall’accorpamento del cinquecentesco palazzo Ferrini con due chiese, unificate da una monumentale facciata progettata a partire dal 1739 da Ferdinando Fuga (1699-1781), interprete del barocco borrominiano.1

La raccolta d’arte è composta da materiali confiscati agli enti religiosi dal neonato Stato italiano e da opere già appartenenti al complesso monastico. Si tratta di oggetti per lo più ascrivibili alla cultura figurativa dell’Umbria meridionale e romana dei secoli XVI e XVII.

Fra i dipinti da ricordare una Madonna col Bambino e i santi Giovenale e Pancrazio di pittore romano della seconda metà del XVIII secolo, in origine nella chiesa di San Giovenale; una Immacolata Concezione da ascrivere ad Agostino Masucci proveniente dalla cappella del cimitero locale e una Madonna del Suffragio col Bambino e i santi Chiara, Francesco, Luigi di Francia, Elisabetta d’Ungheria opera tardo settecentesca di Paolo Nerocci, proveniente dalla locale Chiesa di San Francesco.

[img_assist|nid=671|title=Una sala del museo del Monastero delle Orsoline|desc=(Credit foto: http://www.museiprovinciaterni.it)|link=none|align=center|width=450]
Fra gli arredi religiosi un Ostensorio, primo quarto del XIX secolo, sapientemente scolpito dal maestro argentiere Giovacchino Belli; una Cartagloria2 in metallo argentato di un anonimo della prima metà del XVIII secolo ed un Crocifisso ligneo, scolpito nel XVI secolo, dai caratteri particolarmente realistici.

Dal giugno del 2012 è visitabile la Collezione "Pasquale Chiomenti - Donata Chiomenti Vassalli".

Voluta dagli eredi Filippo e Carlo Chiomenti in memoria dei loro genitori Pasquale Chiomenti e Donata Chiomenti Vassalli, la donazione comprende dipinti e sculture di grandi artisti dell’età moderna. Fra questi Guido Reni con La Maddalena penitente (1634-1635), Pieter Bruegel il Giovane con La parabola dei ciechi, Pierleone Ghezzi con il Ritratto di giovane donna.

Della collezione fanno parte anche alcune opere scultoree, tra cui un raffinatissimo trittico di plaquettes (Adorazione dei Magi, Adorazione dei pastori, Ecce Homo) del “Moderno”. Inoltre, una serie di busti e bassorilievi fra i quali spiccano quelli dedicati a papa Clemente VIII Aldobrandini (1593 ca.) di Bastiano Torrigiani e a papa Innocenzo XI Odescalchi (1680 ca.) di Lorenzo Ottoni. A questi vanno associate altre opere di scultura e decorazione scultorea, sempre raffiguranti Papi del XVII e XVIII secolo.



Nel percorso museale sono visitabili anche gli ambienti storici del monastero come le antiche cucine progettate dal Fuga, il lavatoio, la spezieria, l’area cimiteriale, la cripta, l’orto e il delizioso giardino. Parte integrante del percorso museale è anche la chiesa di Sant’Antonio Abate, che ospita un monumentale presepe composto da trenta sculture in terracotta invetriata a grandezza naturale realizzato nel 1546 dagli abruzzesi Giovanni e Raffaele da Montereale.3,4

  • 1. Fuga impostò un impianto a quattro ali per due piani di altezza che riutilizzava parte delle murature costruite in precedenza. Intorno a un’ampia corte interna trovavano posto, su tre lati, le celle, mentre il quarto doveva essere attraversato da un corridoio di collegamento. Appena iniziati i lavori venne deciso l’ampliamento della chiesa di Santa Brigida, adiacente a quella di sant’Antonio. Per uniformare l’esterno dei due edifici, fu ideata una doppia facciata in cui il motivo a edicola timpanata, scandita da paraste, nasconde le diverse proporzioni delle chiese retrostanti.Il lascito delle orsoline. Sito web della Provincia di Terni http://www.museiprovinciaterni.it visitato nel mese di ottobre 2012.
  • 2. Tabelle poste sull'altare contenenti i testi invariabili della messa usate come aiuto alla memoria del sacerdote. Il nome deriva dalla tabella centrale, che conteneva l’inizio del Gloria in excelsis
  • 3. Museo del Monastero delle Orsoline. Sito web della Regione Umbria http://www.regioneumbria.eu visitato nel mese di ottobre 2012 ed al quale si rimanda per gli approfondimenti del caso
  • 4. Calvi dell’Umbria - Monastero delle orsoline. Sito web dei "Musei in provincia di Terni" http://www.museiprovinciaterni.it visitato nel mese di ottobre 2012 ed al quale si rimanda per gli approfondimenti dle caso.
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