Ocriculum

COMUNI dell'UMBRIA:

Area archeologica corrispondente all’antico Otriculum (dall'umbro "ocre", cioè arce, colle), già insediamento di origini preromane, si estendeva lungo l'antica via Flaminia (a km 1.5 dall'odierna Otricoli), il cui percorso è ancora oggi visibile segnato com'è da alcuni monumenti funerari.
L'area archeologica è diretta conseguenza degli scavi avviati in maniera sistematica, nella seconda metà del Settecento, per volere di papa Poi VI; scavi che hanno restituito grandi quantità di materiali che sono attualmente ai Musei Vaticani: tra questi, dei bellissimi mosaici che costituivano il pavimento della sala ottagonale delle terme e la famosa testa colossale di Zeus (di 58 cm.).

Nei trentasei ettari di estensione affiorano i resti di un grande teatro, edificato in parte con grandi blocchi di tufo e parte in opus reticolatum, è costituito da una cavea (gradinate), di circa m. 79 di diametro; divisa orizzontalmente in tre parti. Davanti ad essa, su una spianata artificiale sorretta da sostruzioni, si trovava la scena (di cui non rimane nulla sul posto) adornata di statue e decorazioni tra cui probabilmente le due colossali Muse sedute ora conservate nella sala a croce dei Musei Vaticani.

Nelle vicinanze del teatro le “Grandi Sostruzioni”, uno dei monumenti più caratteristici e imponenti di Ocriculum. Il complesso, lungo circa 80 metri e costituito da 12 ambienti a volta disposti su due piani, che svolgeva la funzione di contenimento del terreno e, in età tardo repubblicana, doveva sostenere un edificio pubblico di cui non rimane traccia. Le Terme (N. 6) sono l’unico monumento antico ricordato dalle fonti epigrafiche, relativamente alla sua costruzione, ai restauri e agli ampliamenti. Rimane ora visibile la cosiddetta sala ottagonaleDa questa sala proviene il mosaico . Accanto alla sala ottagonale è conservata una sala rotonda di 9 m. di diametro in opus latericium, sulla cui muratura esterna restano tracce di rivestimento in cocciopesto. . Nella parte più pianeggiante sono le Terme, risalenti al II secolo a.C., di cui è visibile la cosiddetta aula ottagonale: i quattro lati maggiori sono alternati a quattro minori su cui si aprono nicchie, porte e ingresso principale, la copertura è del tipo a “conchiglia”. L'aula era pavimentata con un grande mosaico policromo - ora conservato, come detto, nella Sala Rotonda del Vaticano - raffigurante al centro una medusa e, in due fasce divise in otto settori, scene con lotta di centauri e Greci con animali marini .

Pilone monumentale La strada continua inoltrandosi all’interno della città dove si conserva il cosiddetto Pilone (N. 7), un’alta costruzione rettangolare in opera reticolata. L’alto pilastro è interpretabile come uno dei piloni della porta monumentale che indicava l’ingresso all’area urbana; al di fuori di esso, infatti, sono ubicati soltanto i monumenti funerari, mentre, davanti si trovano gli edifici pubblici tra cui, alla sinistra, il Ninfeo. Ninfeo Il Ninfeo (N. 8) di Otricoli è una lunga sostruzione di m. 50, costruita in opera cementizia con rivestimenti in opus reticolatum. Il monumento, caratterizzato da una elegante parete che conteneva tre fontane pubbliche nella sua alternanza di nicchie semicircolari e rettangolari, è collegato, attraverso un sistema di cunicoli sotterranei ancora funzionanti, alla cisterna ora visibile all’interno dell’Antiquarium Casale San Fulgenzio. Ultimi rinvenimenti Attraversato il pilone di ingresso e visitato il Ninfeo, il percorso pedonale arriva in una zona caratterizzata dalla presenza di numerosi monumenti, tutti rinvenuti durante la campagna di scavo del 1992-1994, che si affacciano su un tratto basolato dell’Antica Via Flaminia (N. 9). Presso Ocriculum, infatti, l’importante via publica seguiva un tracciato parallelo all’odierna statale entrando con un divincolo all’interno della città antica. Il tratto ora visibile (25x6 m.) è formato da grandi basoli di leucite provenienti da antiche cave delle vicinanze e conserva ancora evidenti i segni dei carri. Si affaccia direttamente sulla Via Flaminia un Monumento Funerario a tamburo (N. 10), su base quadrata e di grandi dimensioni; costruito in opera cementizia è rivestito di blocchi di travertino disposti per testa e per taglio. Accanto al monumento sono visibili: a destra la cosiddetta Tomba a torre e a sinistra una fonte pubblica (N. 11); la fonte, che si apre sulla Via Flaminia con un ingresso gradinato, è divisa all’interno da due balaustre in pietra, dove sono ancora visibili i segni delle funi dei secchi usati per l’approvvigionamento dell’acqua. L’Anfiteatro Il percorso guidato, quasi ripercorrendo il tracciato dell’Antica Via Flaminia, giunge ad uno dei monumenti più imponenti della città di Ocriculum: l’Anfiteatro (N. 12). L’anfiteatro, i cui assi maggiori misurano circa 120x98 m., si presenta in parte costruito, in parte addossato alla collina, scavata per consentire l’appoggio delle strutture murarie; tutta la parte esterna del monumento è scomparsa, ma della cavea rimangono alcuni tratti della galleria intermedia, delle gradinate, di una galleria più interna e di un basso corridoio. Rimangono inoltre i resti dei due ingressi principali sugli assi maggiori e, sul piano dell’arena, una parte del podio. Monumenti funerari Uscendo dall’area urbana di Ocriculum, infine, il tracciato fiancheggia numerosi monumenti funerari (N. 13) che si trovavano lungo il tracciato dell’Antica Via Flaminia; delle tombe rimangono i nuclei per lo più in opera cementizia di varie tipologie (a torre, a nicchia, rotondo) con rivestimenti in blocchi di travertino e di marmo, in parte reimpiegati nel centro storico di Otricoli. Il primo monumento, cosiddetto Tomba a torre, di grandi dimensioni, a pianta quadrata, sormontata da un corpo circolare, con colombaia in alto che ha riutilizzato il monumento. L’ultimo monumento che si incontra uscendo dalla città di Ocriculum è una Tomba a nicchia di età imperiale, che emerge dalla terra fino all’imposta della volta; costruita in opera cementizia con grosse scaglie di tufo miste a malta, aveva un rivestimento in laterizio di cui rimangono soltanto alcuni tratti. Necropoli Preromane Otricoli, antico centro umbro confinante ad ovest con il territorio falisco e a sud est con la Sabina tiberina presenta numerose testimonianze dell’età preromana. I materiali più antichi provengono dalle necropoli arcaiche ubicate sul pianoro sottostante il centro attuale, in particolare in loc. Crepafico; qui i rinvenimenti di tre tombe, tutte scavate nel bancone tufaceo e databili VI-VII a.C. , hanno, infatti, riportato alla luce numerosi oggetti riferibili ai corredi funerari. Di notevole pregio i numerosi vasi d’impasto e bucchero (tutti esposti nell’Antiquarium Casale San Fulgenzio) rinvenuti nel 1975 in una tomba di loc. Cerqua Cupa e il numeroso vasellame in bucchero (due kantharoi, una grande olla due oinochoai e un olpe) pertinente al corredo funerario della più grande delle tre tombe scavate nel 2003 in loc. Crepafico. All’interno dell’area archeologica, in una cisterna romana a vista, è situato il Museo Antiquarium di Casale San Fulgenzio che accoglie i materiali provenienti da recenti scavi che hanno riportato alla luce insediamenti dell’età del Ferro, alcune necropoli di età orientalizzante (site in località Lupacchini, Cerqua Cupa e Crepafico) e spazi di culto di epoca arcaica ed ellenistica.1
  • 1. Le informazioni riportate sono tratte da: Museo Antiquarium Casale S. Fulgenzio, Comune di Otricoli, < http://www.comune.otricoli.tr.it/aarea_maps.htm >, visitato nel mese di dicembre 2009, al quale si rimanda per informazioni relative ad orari, prezzi ed iniziative.
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