Santa Croce, mulino di

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Altre emergenze architettoniche e culturali:

Il mulino di Santa Croce, che fa parte del più ampio complesso di Santa Croce, è raggiungibile a piedi, dalla basilica di San Francesco di Assisi, passando per il bosco di San Francesco.

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La costruzione del mulino, nelle vicinanze del torrente Tescio, risale al XII secolo ma la sua attuale conformazione architettonica è del metà del XIV secolo.

Esso era collegato al torrente da un canale che guidava le acque del Tescio fino ad una ruota orizzontale sotterranea, collegata alla macina che si trovava invece nella sala superiore voltata. L'acqua defluiva poi da un arco ancora visibile sulla facciata del mulino.

La documentazione ottocentesca indica la presenza di una diga in muratura che aveva la funzione di trattenere l'acqua incanalata del torrente, di modo da poterla utilizzare anche nei periodi di ridotta portata. Il rinvenimento, durante gli scavi, di un orcio del 1666 probabilmente destinato alla raccolta della 'sansa' (ciò che si scarta dalla spremitura delle olive) fa propendere per una destinazione volta alla produzione di olio;

Nel 2008 il mulino è divenuto proprietà del FAI.1
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