Redenta, villa

COMUNI dell'UMBRIA:

Edifici abitativi:

Poco distante dalla SS 3 Flaminia, nel contesto ormai urbano di Spoleto, sorge il complesso di Villa Redenta1. Costruita nel XVII secolo dalla famiglia Orsini su un impianto romano di cui rimangono ancora i resti, passa ai Locatelli da Cesena che con interventi successivi, dal Settecento ai primi dell’Ottocento, hanno conferito la fisionomia attuale alla villa. Passa poi, nei primi anni del 1800, ai Marignoli che ne modificano le pertinenze, dando al verde l’aspetto attuale.

[img_assist|nid=224|title=|desc=|link=none|align=left|width=365|height=276]L’edificio principale è costituito da un blocco rettangolare che si affaccia direttamente sulla strada prolungato ai lati dalle due ali del muro di cinta formato dagli annessi. Il prospetto presenta due piani e cinque assi di aperture; la sua centralità è messa in evidenza dal portone d’ingresso ad arco sormontato da balconcino su mensole in pietra, le finestre sono incorniciate, il piano nobile è enfatizzato da una fascia marcapiano. Il prospetto opposto, che si affaccia sul parco, si sviluppa su tre piani, data la pendenza del terreno, ed ha maggiore importanza per la presenza di due torri quadrate agli angoli, una chiusa, l’altra loggiata ad archi. La presenza delle due torri accentua la tripartizione del prospetto messa in evidenza anche dal portico a tre archi con muratura bugnata, a piano terra. La sua fisionomia è dovuta ad un probabile intervento dell’architetto P. Ferrari tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. L’edificio, inoltre, si conclude in sommità con un importante cornicione a mensole sporgente che si ripete anche sulle due torri. All’interno notevoli sono: l’atrio decorato con figure di soldati napoleonici e ritratti marmorei dei Papi Pio VI e Pio VII, ospitati all’epoca, nella villa; il soffitto affrescato del salone attiguo; altri soffitti a cassettoni decorati.

Ai lati si sviluppano un edificio a forma di U, dai caratteri settecenteschi, costituito da due corpi simmetrici più antichi, uno dei quali ospita la cappella, uniti da una sala allungata realizzata all’inizio del 1800. La corte che così si forma ospita il giardino segreto. Al lato opposto si allunga la Coffe House, in stile tardo roccocò, caratterizzata da una facciata molto decorata con paraste, finestre sormontate da oculi, ali laterali con profilo sinuoso e finestre mistilinee. Accanto alla Coffe house sono ubicati un edificio a forma di tempietto dorico, la fattoria con loggiato e torre colombaia, le scuderie.

Il parco è organizzato su componenti di assialità e simmetria. All’asse della villa si allineano una grande vasca dal profilo mistilineo con obelisco centrale e, in fondo al parco, le finte rovine di un tempietto neoclassico. Intorno alla vasca si apre il vasto parterre erboso circondato da siepi di bosso ed alloro. Il tempietto che ingloba frammenti di epoca romana, faceva da sfondo alle rappresentazioni teatrali. Accanto alle finte rovine, si apre il parco di lecci con impostazione paesistica, ricco di episodi quali la fontana rupestre con laghetto, la meridiana, la ghiacciaia, il vascone ovale e la pavimentazione romana in cotto, sul retro delle scuderie.

Davanti alla Coffe House spiccano un esemplare di Cedro del Libano di oltre duecento anni, ed una magnolia risalenti all’impianto originario del giardino.

La villa attualmente è di proprietà pubblica ed è sede di una scuola di alta cucina, per ciò che riguarda l’edificio principale e gli annessi; la fattoria è adibita ad ostello e le ex scuderie sono state trasformate in sala convegni polifunzionale.2
  • 1. Villa Martorelli Orsini, poi Loccatelli, della Genga, Redenta
  • 2. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria
localizzazione:
Valutazione:
No votes yet