Villa Negri Arnoldi

COMUNI dell'UMBRIA:

Edifici abitativi:

«Villa Negri-Arnoldi alla Bianca è situata al centro della frazione "La Bianca" di Campello sul Clitunno. Probabilmente il primo nucleo dell’attuale villa era costituito da una semplice e modesta struttura ricettiva, sorta accanto al Madonna della Bianca, santuario. Dove è oggi il nucleo storico del piccolo borgo era infatti all’inizio soltanto una grande querceto con al centro la cinquecentesca, grandiosa chiesa che inglobava un’antica edicola stradale con l’immagine miracolosa della Madonna.


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Accanto alla chiesa dovette sorgere, già agli inizi del Seicento, una costruzione che, a quanto risulta, svolgeva la funzione di locanda per il ricovero e la sosta dei pellegrini. Tale antica origine e destinazione della dimora è attestata da due precise testimonianze: una documentaria, l’altra inerente la stessa struttura dell’edificio.
La prima consiste in una preziosa memoria scritta, ritrovata nel 1970 all’interno di una nicchia murata nel salone d’angolo del primo piano. In detta memoria si legge:

"L’anno 1737 li 20 giugno fu comprato questo casino dalla Ill.ma Sig.a Contessa Lavinia della Genga, vedova del Sig. Conte Accoramboni ambi della città di Spoleti poco di qui distante, ed era questo casino in poco buone opere e per riattarlo in arte muratoria vi spese scudi duecento romani da dieci paoli per scudo, ed il capo muratore fu maestro Antonio Maria Ferrari nato milanese ed accasato nella città di Spoleti. Per arte da falegname fu maestro Domenico Savini e fu fra fatture e legnami speso scudi cinquanta romani, detto maestro nato e accasato in Spoleti.
Per addobbamento, letti e altro bisognevole vi fu speso scudi duecento romani. [...] Piccinini fece questa memoria li ..........17..7”
"

Da questo interessante documento, che attesta, a quella data, uno stato di degrado, si può facilmente dedurre che la originaria struttura del “casino” risalisse ad almeno un secolo prima.
Da recenti lavori di restauro è emerso d’altronde che il primitivo nucleo del complesso era formato dai tre grandi ambienti terreni, aperti sulla fronte prospiciente il Madonna della Bianca, santuario in larghe arcate, parzialmente chiuse in basso da muretti (come le botteghe medievali di Piazza del Mercato a Spoleto). Tali ambienti, coperti da volte a botte o a crociera, e che ancora conservano la grande cucina con camino monumentale e girarrosto a pietra di meccanica seicentesca, la cisterna e la grotta frigorifero, sembrano confermare la iniziale destinazione del complesso a locanda per l’alloggio e il ristoro dei pellegrini.

Nella prima metà dell’Ottocento, passato in proprietà alla famiglia Fratellini, il “casino” venne nuovamente restaurato ed ampliato. A questa fase appartengono, oltre la torretta piccionaia e le stanze dell’ala nord, con sottostanti stalle, la legnaia, la trasanna con forno nella corte e la piccola costruzione nel giardino, adibita a rimessa per le carrozze, a fienile e limonaia.
Lo stesso giardino, eccezion fatta per le querce, gli elci e alcuni cipressi ultrasecolari, rivela un impianto ottocentesco (boschetto di lillà, bambusaia, ecc.).

Nel 1885 la villa venne acquistata dall’avvocato Luigi Arnoldi, che vi eseguì lavori di restauro e di abbellimento interno, e la terrazza del primo piano con affaccio sulla corte e sul giardino. I suoi eredi, che la usarono come abituale residenza estiva, hanno apportato nel corso del tempo alcuni ammodernamenti e modifiche che non hanno comunque alterato i caratteri della dimora sette-ottocentesca. Il più cospicuo di questi interventi è stato quello effettuato nell’immediato dopoguerra.


Villa Negri ArnoldiVilla Negri Arnoldi:
(Credit foto: http://www.dimorestoricheitaliane.it/)


La ditta Astolfi di Spoleto curò in quell’occasione il restauro delle pitture murali dell’ingresso e la ripresa della decorazione ottocentesca degli interni.

Tra le opere di miglioramento e abbellimento è anche l’estensione del giardino ottocentesco, con l’aggiunta di una altro ettaro circa di terreno, un tempo coltivato ad uliveto, poi a vigna, oggi ordinato a parco, con viale di pini (1930), cipressi, siepi di allori e di lillà, altre essenze arbustive, stagno delle nifee.» 1 Nel 2000, Villa Negri Arnoldi ha ospitato le riprese del film “Domani”, diretto da Francesca Archibugi. Nel 2001, la Villa ed il parco sono stati dichiarati di interesse storico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Viene oggi utilizzata come struttura ricettiva.2
  • 1. Negri Arnoldi, F. (2006). Villa Arnoldi. Le dimore storiche. Rivista quadrimestrale di arte, cultura ed informazione dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Anno XX n.2-3, pp.60-63
  • 2. Maggiori informazioni all'url https://www.airbnb.it/rooms/636133 visitato nel mese di ottobre 2013
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