Museo parrocchiale don Aldo Rossi

COMUNI dell'UMBRIA:

Il museo parrocchiale don Aldo Rossi- inaugurato nel dicembre 2010 - è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici dell'Umbria ed è una sezione del “Progetto Museo diocesano diffuso di Perugia-Città della Pieve.”1 Nasce dalla volontà di proseguire nell'opera di conservazione e valorizzazione dei "frammenti" e delle "memorie" del passato della comunità già iniziata da don Aldo Rossi nel 1994. [img_assist|nid=370|title=Museo parrocchiale don Aldo Rossi|desc=Gonfalone della Madonna delle Grazie|link=none|align=left|width=250|height=364]"La raccolta è ubicata negli stessi luoghi, ovvero nella sala della Confraternita del Santissimo Sacramento dove Francesco da Castel della Pieve nel 1452 affrescò una grandiosa Crocifissione dietro commissione del priore Andrea di Giovanni. Poco più tardi, in una parete laterale, un pittore locale vi affrescò un' Annunciazione, tuttora visibile anche se rovinata.

Nella grande sala confraternale che ospita una prima sezione del museo, sono stati collocati alcuni tra i più importanti dipinti che Paciano tuttora conserva: la Madonna del davanzale assegnata a Bernardino di Mariotto (fine XV secolo), una tela ad olio con Annunciazione della prima metà del Seicento, due pregevoli tele del XVII secolo, provenienti dal Convento dell'Ordine dei Servi di Maria (Madonna Addolorata e Madonna con Gesù Bambino e santi); una terza, sempre del Seicento, Santi domenicani (XVII secolo), proveniente dal Convento di Sant Antonio da Padova in Pacciano Vecchio, e due dipinti raffiguranti Santa Lucia.

Una piccola sezione è dedicata al pacianese Antonio Castelletti (1764-1840) con i Misteri, opera giovanile connessa alla tela della Madonna del Rosario, proveniente dalla Chiesa parrocchiale, e lo stendardo processionale Gonfalone di Santa Bonosa, compatrona di Paciano. Chiude la sezione la ricostruzione del polittico di Antonio e Giovanni Sparapane, di cui si conservano due laterali raffiguranti Santa Mustiola e San Pietro apostolo (1475 - 1478), di Antonio e Giovanni Sparapane..

Lo spazio espositivo si estende ad altri spazi ed in particolare alla chiesa di San Giuseppe, recentemente restaurata e destinata al nuovo uso, che costituisce la seconda sezione del museo. Subito dopo l'ingresso della chiesa, chiamata anche Santa Maria della Concezione e "chiesa dentro", nella cappella della Concezione, per la quale venne realizzato, si trova, entro la mostra in stucco a rilievo dipinto e dorato, il Gonfalone della Madonna delle Grazie realizzato attorno al 1470 dalla bottega  di Benedetto Bonfigli.Gonfaloni nelle chiese, nei musei e nelle pinacoteche dell'Umbria" href="#footnote2_k9jo7u3">2

Lungo la navata, dove nel 2000 sono riemersi una serie di affreschi votivi risalenti al XV secolo (due recano la data 1444 e 1449) raffiguranti santi e Maestà, sono alcune statue lignee (San Giuseppe, vestito, del XVII secolo; due Addolorate una del XVII e una del XVIII e una Vergine del Rosario, con capelli veri, del XVII secolo, una Natività, della fine del XVIII secolo) e un Gesù bambino detto dell’Aracoeli in cera dipinta. In alto, al di sopra dell’altare, nella sua antica collocazione è la Crocifissione di scuola bolognese della metà del XVIII secolo.

All’interno dello spazio presbiteriale dominato dalla deliziosa cantoria e inquadrato dalle due colonne neoclassiche, oltre alcuni rilievi del XVII e XVIII secolo (Angelo, Ecce Homo, Testa di Cristo e Immacolata) e la statua di San Giuseppe, posta nella nicchia sull’altare, sono una serie di espositori nei quali sono collocati pregevoli arredi ecclesiastici del XVI-XVIII secolo: croci; ostensori; calici; pissidi; servizi da mensa, da aspersione e da incenso; reliquiari; tabernacoli; carteglorie, candelabri e candelieri.

Tra i calici si segnalano reperti di grande valore come quello datato 1591 ed altri due esemplari del XVI secolo. E’ qui collocata, nello spazio che l’ha sempre ospitata, la tela di Francesco Appiani (1704-1792) raffigurante lo Sposalizio della Vergine. Dello stesso autore è la tela raffigurante la "Madonna del Rifugio con ai lati san Sebastiano e san Rocco" proveniente dalla Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco. Oltrepassate le tabelle confraternali si sale al piano ammezzato dove sono la saletta dei reperti archeologici, rinvenuti  dopo la seconda guerra mondiale nei pressi dell’area archeologica di Fonteboccio.

Nella stanza adiacente trovano posto alcuni tra i paramenti sacri più significativi del territorio, per importanza ed antichità. Una piccola apertura introduce all’interno del vecchio campanile  ed ancora nella cantoria, dove si conserva un pregevole organo di Adamo Rossi datato 1795."3
  • 1. Al quale hanno già aderito al 2010 alcuni musei parrocchiali, tra cui quelli di Città della Pieve, Montecorona, Isola Maggiore, Corciano, Pieve del Vescovo, Castiglione del Lago e Monteleone d’Orvieto.
  • 2. Per una disamina sui gonfaloni si veda Gonfaloni nelle chiese, nei musei e nelle pinacoteche dell'Umbria
  • 3. Scheda sul museo di Alessandra Tiroli della Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici dell’Umbria, nonchè curatrice e membro della Commissione diocesana d'arte sacra.
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