San Donnino, villa

COMUNI dell'UMBRIA:

Edifici abitativi:

Il corpo principale di Villa San Donnino (o San Donino) ha pianta quadrata ed è costruito intorno alla chiesetta1, si sviluppa su due piani con copertura a doppia falda. Tutte la facciate sono scandite da lesene e fasce marcapiano in cotto, su intonaco beige. La facciata principale è tripartita dagli stessi elementi, la parte centrale è caratterizzata da un importante ingresso ad arco bugnato, la fascia marcapiano che scorre all’altezza del davanzale del secondo piano è arricchita da fregi a forma di foglie d’acanto, anch’essi in cotto.

[img_assist|nid=481|title=|desc=(Credi foto: Hotel Villa San Donnino http://www.hotelvillasandonino.it)|link=none|align=center|width=450|height=337] Sopra alla larga fascia del cornicione si erge per tutta la lunghezza della facciata un muro a vela anch’esso scandito da lesene e da fasce orizzontali. La parte centrale, più alta delle altre, ospita un orologio anche questo decorato ai lati da fregi in cotto.

La villa è accompagnata da altri due edifici lunghi e stretti e da una casa colonica, disposti a formare insieme alla villa una vasta corte rettangolare coltivata a giardino. I due corpi lunghi avevano funzione di limonaia e scuderia, la casa colonica ha origini molto antiche poiché sorta sui ruderi di una torre d’avvistamento distrutta dal terremoto del 1789. Nel tempo i due edifici lunghi hanno subito molte modifiche; attualmente si sviluppano su due piani, presentano al piano terra arcate in mattoni e al piano superiore finestre ad arco.

Il parco si sviluppa lungo il pendio del monte sul lato nord del complesso, costeggiato dal lungo viale di cipressi che dà accesso alla villa; esso è costituito da un folto bosco di latifoglie secolari in cui è immerso un piccolo roccolo di caccia utilizzato come pista da ballo. Il parco ospita anche una serie di attrezzature sportive a servizio dell’attuale funzione del complesso ad albergo. 2[bib]478[/bib]
  • 1. "S. Donnino, contemporaneo ed amico di S. Florido, passò in eremitaggio gli ultimi anni della sua vita (morì nei primi del 600) in un tugurio del Monte Urbano, ove erano «casa ed aja, a cui confinano i beni delle Chiesa di S. Giovanni in Campo, dove anche ora (1236) sono della villa di S. Donnino». Questo tugurio fu meta di continui pellegrinaggi e lì sorse una chiesetta. Quando nel 1778 il P. Pierleoni acquistò il fondo la fece risorgere molto onorata «Nel 1791 li 29 settembre Mons. Vescovo (Piero Boscarini da Corinaldo) riconobbe e sigillò il corpo di S. Donnino, e pose i suoi sigilli nell'urna, chefu riposta nella cappella ben adornata dal P. Florido Pierleoni poi Vescovo di Acquapendente, cui fu unita una ben comoda abitazione di proprietà della Famiglia Pierleoni, che ora gode il titolo di Conte di S. Donnino per la possidenza che ha ivi». In questa chiesetta è conservato un quadro del 1801 con S. Donnino e S. Florido ed una bambola di cera riccamente vestita rappresentante la Madonna, forse risalente a prima del 1000".Canosci, Doretta. "Ville e grandi residenze di campagna nell'Umbria settentrionale (parte seconda)." Quaderni dell'Istituto Policattedra di Geografia (1988): 133-168.
  • 2. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria.
localizzazione:
Valutazione:
Average: 3 (1 vote)