Abbazie, eremi, monasteri

E’ in Umbria che nacque una delle figure più importanti della religlosità cristiana, S. Benedetto da Norcia (480 ca.) che con la sua opera determinò il passaggio dalla vita eremitica a quella cenobitica (comunitaria), dando impulso alla nascita delle abbazie. <br><br>
"In Umbria gli storici parlano di ben 300 fondazioni di monasteri benedettini derivanti da precedenti eremi", sorti tutti in zone rurali, "sia per la volontà dei monaci di non invadere l'area di pertinenza della cattedra vescovile, sia per il conflitto che sin dall'alto medioevo caratterizza i rapporti tra clero regolare e monasteri, sia infine per il significato politico assunto da certe fondazioni benedettine nell'VIII secolo'". <br><br>
Luoghi privilegiati di fondazione abbaziale furono le valli umbre, scelte per la loro scelte per la loro valenza strategica, e le zone in cui esisteva già un santuario pagano che richiedeva l'intervento di apostolato dei Benedettini. In conformità con la <em>Regula</em> le abbazie dovevano rispondere ai due scopi principali del lavoro benedettino: lo studio e la coltivazione dei campi. Per soddisfare tali esigenze le abbazie erano erette in aperta campagna, munite di cinta muraria; a fianco del nucleo principale, rappresentato sempre dalla chiesa, si sviluppavano uno o più cortili, di solito rettangolari e muniti di porticati e logge (i chiostri), cui venivano affiancati i locali per la vita collettiva (i refettori, i dormitori) ed i luoghi di meditazione, di lavoro e di studio (biblioteche, archivi, scriptoria, ecc.); vi era inoltre un cortile rustico posto presso l'ingresso del monastero, a disimpegno dei locali di servizio (magazzini, depositi, forno, ecc.). La chiesa aveva quasi sempre carattere basilicale e grande sviluppo assumeva la parte riservata al coro. Il più antico documento che rivela la planimetria di una abbazia benedettina risale all'820 e fu stilato per l'Abbazia di S. Gallo in Svizzera. In esso la planimetria rivela il carattere geometrico del complesso abbaziale, in cui la razionale connessione degli edifici corrisponde all'organizzazione della vita monastica. Tale schema non trova essenziali varianti nelle abbazie successive se non nell'estensione. [fn]<em>Nel silenzio delle abbazie. Proposte di visita al patrimonio abbaziale deI territorio della provincia di Perugia</em>, Assessorato al Turismo della Provincia di Perugia, Perugia, 2004. [/fn]

Abbazia di San Faustino

COMUNI dell'UMBRIA:

Architettura secondo il periodo:

Edifici religiosi:

[img_assist|nid=435|title=|desc=|link=none|align=left|height=120]L'abbazia di San Faustino fu edificata sui ruderi di una villa romana, residenza estiva dell'amministratore della colonia romana di Todi, Giulio Marciano, e di sua moglie, Onesta. La chiesa è dedicata a San Faustino che la leggenda indica come discepolo e confessore del vescovo della Civitas Martana San Felice. Intorno all'VIII secolo i monaci benedettini edificarono sulla tomba del Santo la chiesa e l'attiguo monastero, che ritroviamo ricordati alle dipendenze del monastero di Farfa in alcuni documenti del 1115 e 1118. Dopo i benedettini fu ridotta a collegiata di preti secolari.
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